“Girasole Cosmico” personale di Antonella Signaroldi
13 – 24 ottobre Galleria Diego Donati
Vernissage sabato 13 ottobre 2018 ore 17.00
orario mostra : lunedì-sabato ore 16.00/18.00
La mostra, curata dall’Associazione, presenta una serie di incisioni eseguiti dall’artista secondo la tradizione classica e quelle sperimentate negli ultimi due anni con procedimenti innovativi e prodotti non tossici. In mostra una trentina di lavori frutto della inesausta volontà sperimentatrice dell’artista.
L’inaugurazione della mostra si svolgerà Sabato 13 ottobre alle ore 17.00 alla presenza dell’artista.
La mia “grafica”
Fin da giovanissima mi è sempre piaciuto fare e creare: quindicenne disegnavo e confezionavo vestiti, facevo découpage, creavo monili con perline colorate, fili e cavetti in acciaio o cordini, poi in argento e pietre dure. Compiuti quarant’anni, mi sono iscritta all’istituto Gazzola di Piacenza dove ho seguito dapprima corsi di ornato e figura e solo al terzo anno quelli di incisione. Disciplina con la quale c’è stato un vero e proprio colpo di fulmine. Tuttavia ben presto le tecniche tradizionali acquisite (acquatinta, acquaforte, puntasecca, maniera nera su zinco o rame, linoleumgrafia e relativa stampa al torchio calcografico) non mi bastarono più: volevo conoscere e sperimentare più liberamente. Ho seguito, a Milano, una serie di corsi di incisione sperimentale: carborundum, collografia, ceramolle e puntasecca su diversi materiali, mentre a Napoli ho frequentato negli ultimi due anni corsi di Grabado Verde (incisone verde): è una pratica incisoria particolare che, anche in linea con le istanze di salvaguardia ambientale, utilizza matrici in tetrapak e materiali atossici, senza l’uso di solventi, vernici, acidi e altri prodotti chimici. Ho avuto il privilegio di apprendere questa tecnica direttamente dalla sua ideatrice, Maria Angélica Mirauda dell’Universidad Finis Terrae di Santiago del Cile.
Mi piace il cimento e la sorpresa che la pratica dell’incisione offre e riserva; la difficoltà nel creare la matrice, la delicatezza della fase dell’inchiostrazione e della pulizia della lastra, quella sorta di suspense che riserva la stampa. Mai niente è come ce lo prefiggiamo o ce lo immaginiamo.
Sono particolarmente affezionata a questi recentissimi lavori, nati dal mio amore per le erbe infestanti: in quasi tutti ho utilizzato il tetrapak, per lavori riproducibili in più esemplari; per i monotipi ho sfruttato come matrice la pianta o il fiore stesso. Mi piace il modo in cui la natura mi regala le sue silhouette, senza chiedermi nulla in cambio.
Antonella Signaroldi